ALIGI SASSU (Milano 1912 – Pollenca 2000)
Nato a Milano nel 1912, all’età di soli sedici anni partecipò alla sua prima Biennale di Venezia, su indicazione di Marinetti, che lo considerava già una promessa dell’arte italiana. In un primo momento gravitò quindi attorno al gruppo dei futuristi, non facendosi influenzare dai pittori suoi coetanei, bensì guardando all’esperienza di Umberto Boccioni, firmando poi nel 1928 insieme a Bruno Munari il manifesto “Dinamismo e riforma muscolare”. Dal 1929 al 1933 diede vita ad un ciclo di opere (ben cinquecento) intitolata “Uomini rossi”: in queste opere l’artista proponeva la realtà immergendola in un’atmosfera mitica ormai lontana sia dalle esperienze futuriste sia dallo stile dei suoi contemporanei ed in aperto contrasto con il regime fascista che imperversava in Italia. Il grande impegno civile lo portò all’arresto nel 1937, e a scontare un anno di reclusione presso il carcere di Regina Coeli di Roma: il pittore infatti aveva partecipato a numerose azioni di disturbo antifasciste e dopo la sconfitta delle truppe di Mussolini a Guadalajara aveva creato insieme al pittore Raffaele De Grada un manifesto che inneggiava all’insurrezione. La mattina del 6 aprile del 1937 la polizia così fece irruzione nel suo studio e trovando la bozza del manifesto, lo arrestò. Anche dopo la liberazione l’artista fu considerato un sorvegliato speciale e solo nel 1941 poté esporre pubblicamente di nuovo le proprie opere insieme al gruppo “Corrente”. Sassu in questi anni si dedicò anche alla ceramica creando numerosi esemplari, conoscendo anche Pablo Picasso, anche egli impegnato in quel periodo alla realizzazione di opere in ceramica. Il secondo periodo fondamentale per la pittura di Sassu cominciò nel 1964, anno in cui si trasferì a Mallorca. Furono di questo periodo le numerose Tauromachie e i paesaggi marini che venivano realizzati anche grazie all’ausilio di un nuovo mezzo pittorico, l’acrilico. Ormai considerato a livello europeo, i quadri di Sassu furono esposti in numerose mostre internazionali e nel 1992 completò un mosaico monumentale presso la sede del Parlamento Europeo a Bruxelles.