Chi è quella donna seduta da sola al bar?

Seduta ad un tavolo, in piedi vicino ad un letto, assorta in un libro durante un viaggio in treno, sempre illuminata da una fonte luminosa. Chi sono le donne che Edward Hopper inserisce nella maggior parte delle sue opere?

Lui e la moglie Josephine Nivison si divertivano a creare delle storie su queste figure dando un nome, una professione ed un’intenzione a ciascuna di esse. La verità è che se le “maschere” teatrali erano sempre diverse, una sola era l’attrice che le interpretava, ovvero la stessa moglie dell’artista. È Josephine che è seduta al bar, è lei che guarda fuori dalla finestra, è lei che anche a sessanta anni non si tira indietro e posa nuda sui tacchi del quadro “Girlie show”. Lei che è stata costretta a rinunciare a molto pur di dare spazio al marito, lei che aveva studiato prima al Normal College di New York e poi alla School of Art, lei che dovette addirittura reprimere la sua vena artistica per la “gelosia “ del marito che non le consentiva di dipingere e soprattutto di mostrare le proprie opere ai mercanti. Eppure era l’arte che li aveva accomunati sin dalle prime uscire fatte insieme: andavano spesso a dipingere assieme ma molto cambiò con arrivo del successo delle opere di Hopper. In realtà già nei primi mesi di matrimonio litigavano su tutto, ed in particolare su un altro componente della famiglia, il gatto Arthur. Il micio era di Josephine e lei nutriva per lui una vera e propria venerazione, Edward invece non lo sopportava. Descrisse così la situazione in casa attraverso una vignetta che intitolò “Status quo”: la moglie sta pranzando con un gatto umanizzato di fronte a lei, quest’ultimo guarda con disprezzo verso il basso un omino (lo stesso Hopper) che elemosina un pezzo di cibo.

Sebbene i contrasti fossero frequenti e il pittore non mancò mai di prevaricare sulla moglie, i due rimasero insieme tutta la vita: Josephine era ancora lì, a settantotto anni, in piedi davanti alla finestra a posare per la realizzazione di “A Woman in the Sun” del 1961.

Edward Hopper , I nottambuli, 1942, olio su tela, cm 84,1×152,4 (particolare)