FAUSTO MELOTTI (Rovereto 1901 – Milano 1986)

Nato a Rovereto nel 1901, frequentò la facoltà di Fisica e Matematica dell’Università di Pisa, per poi terminare il corso di studi presso il Politecnico di Milano laureandosi nel 1924 in ingegneria elettrotecnica. Melotti non era interessato solo alle materie scientifiche ma anche a quella artistiche e così lo stesso anno prese il diploma di pianoforte e si iscrisse alla scuola di scultura di Torino sotto la guida di Pietro Canonica, per poi passare all’Accademia di Milano dove fu compagno di studi di Lucio Fontana e Adolfo Wildt. Nel 1935 venne pubblicato dal cugino un importantissimo testo considerato da molti fondamentale per la pittura astratta, il “Kn” di Carlo Belli,  dove l’intellettuale aveva condensato tutte le teorie sull’astrazione che in quegli anni si erano venute a formare tra i pittori che frequentavano il bar Craya di Milano. Melotti partecipò con entusiasmo a questo pensiero e insieme agli altri astrattisti milanesi partecipò alla prima collettiva d’arte tenutasi presso lo studio di Casorati: le opere dell’artista erano perlopiù sculture dove i rapporti e l’equilibrio erano scanditi da precise proporzioni armoniche, suggerite il più delle volte dalla grande conoscenza musicale dell’esecutore punto. La ritmicità e l’armonia delle sue opere furono chiare in un importante nucleo progettato in occasione della VI triennale di Milano per la sala della Coerenza disegnata dallo studio B.B.P.R: il nucleo intitolato “la Costante Uomo” prevedeva l’installazione di 12 sculture atte a scandire l’spazio della sala. Nel dopoguerra Melotti si dedicò anche alla ceramica creando esemplari di grande raffinatezza con i quali vinse nel 1951 un Gran Premio della Triennale. Il suo grande talento venne riconosciuto solo nel 1986, quando postumo gli venne conferito il Leone d’oro alla Memoria durante la 42° Biennale di Venezia.