GUY HARLOFF (Parigi 1933 – Galliate 1991)
Nato a Parigi nel 1933, figlio Han Harloff, grande ritrattista olandese dell’alta borghesia dell’epoca, passò gran parte della sua giovinezza seguendo i genitori nei loro numerosi viaggi. Studiò presso l ‘Ecole Chauveau di Parigi, dove si appassionò al cinema, amore che lo portò ad entrare nel Centro Sperimentale Cinematografico di Roma e a lavorare come assistente sul set di Vittorio De Sica nel Film “Stazione Termini”. Solo dopo il matrimonio con la prima moglie avvenuto nel 1953 si cominciò a dedicare alla pittura frequentando per un breve periodo il gruppo surrealista di Breton; autodidatta e squattrinato cominciò ad inserire nelle proprie opere pezzi di giornale, sughero e tessuto ritrovati in strada, e a replicare la sagoma del proprio occhio destro costruendo delle vere e proprie trame. Uomo dall’animo irrequieto, non visse mai nello stesso luogo troppo a lungo e così si stabilì a Parigi e a Londra, per poi farsi costruire una barca “Le Devenir” con la quale compì numerosi viaggi tra Chioggia e la Dalmazia; abbandonata la vita di mare si trasferì in America dove a bordo di un camper compì numerose volte il coast to coast insieme alla seconda moglie. Proprio in virtù di questo suo continuo viaggiare inserì nelle sue opere lingue diverse come l’inglese, il francese, il latino e l’italiano e creò delle vere e proprie tramature di simboli e colori, forse ispirato anche dalla cultura araba e dagli arazzi che tanto amava e che aveva avuto l’occasione di ammirare durante un viaggio di sei mesi in Iran.