MARIO TOZZI (Fossombrone 1895 – Saint-Jean-du-Gard 1979)

Nato a Fossombrone nel 1895, dapprima avviato agli studi chimici, nel 1913 frequentò l’Accademia delle Belle Arti di Bologna assieme ad artisti del calibro di Giorgio Morandi e Osvaldo Licini. Nel 1919 sposò una giovane universitaria francese e si stabilì a Parigi dove successivamente entrò a far parte di quel gruppo di giovani artisti che si era rifugiato nella capitale francese per sfuggire dai totalitarismi che si stavano formando negli altri paesi europei. Lì infatti fece la conoscenza di Filippo De Pisis, Giorgio De Chirico, Alberto Savinio, e Gino Severini che erano conosciuti come il gruppo “Les Italiens de Paris”  e lavoravano perseguendo una pittura libera purché moderna. Le figure di riferimento erano Pablo Picasso, Matisse e Braque che non imponevano il loro stile bensì esortavano gli artisti provenienti da tutto il mondo a perseguire a Parigi un’arte autonoma ed endemicamente originale. Tozzi non fu però impassibile ai movimenti artistici italiani come “Novecento” e “Valori Plastici” e operò comunque immerso nel clima del ritorno all’ordine con figure monumentali dai volumi geometrizzati.