OTTONE ROSAI (Firenze 1895 – Ivrea 1957)
Nato a Firenze nel 1895, studiò all’Accademia di Belle Arti della città dalla quale però venne espulso per cattiva condotta. In quegli anni fece la conoscenza di Ardengo Soffici che lo fece avvicinare al movimento futurista e successivamente si arruolò come volontario nel Regio Esercito, combattendo nella Prima Guerra Mondiale. Durante i combattimenti si distinse per azioni particolarmente ardite tanto da essere decorato e accolto nel reparto di assalto degli arditi, che condusse la guerra sul monte Grappa. Le esperienze della guerra furono raccolte in due libri pubblicati dai pittore, dove trasparivano il suo temperamento insofferente e inquieto, teso alla ricerca di un mezzo espressivo che faticava a delinearsi. Fu dal 1919, con un gruppo di nature morte, che il pittore riuscì a delineare con più lucidità le caratteristiche del suo stile, pieno di assonanze metafisiche e realistiche purificate da qualsiasi slancio disordinato. In una prospettiva esistenziale, di pochi elementi fortemente chiaroscuranti, le figure geometrizzate e lagnose dei suoi personaggi dalla maschera stupefatta, tra caricatura e realismo popolare, creavano una dimensione astratta e sospesa. Questa dimensione ha costituito anche nel secondo dopoguerra l’elemento più significativo della sua pittura.