SEBASTIAN MATTA (Santitiago del Cile 1911 – Civitavecchia 2002)

Nato a Santiago del Cile nel 1911, studiò architettura e nel 1934 si trasferì a Parigi per lavorare nello studio di Le Corbusier. Tre anni dopo, ormai insoddisfatto dell’ambito in cui si stava applicando, conobbe André Breton e i suoi colleghi surrealisti, a cui si accostò immediatamente. Matta infatti sosteneva che, anche nella progettazione di una casa, non fosse molto interessato alle forme dei volumi, bensì fosse attratto dalla psicologia della persona a cui sarebbe stata destinata la casa stessa. Questa sua attenzione alla psicologia umana si riversò facilmente sui suoi disegni che rappresentavano proprio la figura umana, ridotta all’essenza, immersa in uno spazio atemporale, dove l’eco delle proprie emozioni si poteva espandere. Nel 1938 si trasferì a New York insieme agli amici surrealisti anticipando di molto nelle sue tele l’inclinazione astratta che molti altri presero negli anni a venire. Nel 1948 si discostò dal movimento ritornando in Europa e stabilendosi a Roma nel 1953; l’anno successivo il Moma di New York gli dedicò una retrospettiva che lo consacrò tra gli artisti chiave di quel momento. Espose a numerose Biennali e morì a Civitavecchia nel 2002.